I miei racconti

200 EURO, TRE TORTE, DUE NOCTILIENS

«Joyeux anniversaire, Joyeux anniversaire, Joyeux anniversaire Eleonora, Joyeux anniversaire».

La canzone risuona nel buio della sala del ristorante. Simon e Mario, due miei colleghi, mi si avvicinano con una fetta di tiramisù al pistacchio e tre candeline. L’ultimo tavolo rimasta intona insieme a loro la canzone. Sono un gruppo numeroso anche loro riuniti per festeggiare il compleanno di una loro amica. E così alle 23:59 del 23 luglio la canzone è dedicata a lei, ma allo scoccare della minuit Simon interviene e davanti a tutti annuncia il mio anniversaire. La festeggiata mi offre una fetta di torta al cioccolato, la ringrazio dicendole che la metterò in frigo in attesa di terminare il turno. Ora le torte che mi aspettano sono già due: a inizio serata, la mia coinquilina è venuta a cenare al mio ristorante e come cadeau mi ha consegnato un tortino alla frutta. In ogni caso, oggi il termine del servizio serale si preannuncia più lungo del previsto.

Quando finalmente la festeggiata decide di saldare il conto, chiamo il responsabile per fare una verifica dell’ammontare degli incassi della serata e … sorpresa di joyeux anniversaire: risultano mancare ben 200 euro nei pagamenti effettuati da me!

L’orologio segna ormai le 24:45. È allora che mi viene il dubbio: qual è ultima corsa serale della metro? E improvvisamente dei 200 euro ora non me ne frega più nulla. Per quel che mi riguarda è ben più importante essere sicura di arrivare a casa!

Faccio notare l’orario al mio responsabile che dopo un controllo veloce su internet alza lo sguardo su di me: «Merde! Ligne 1 c’est terminée». Ah, benon! E ora? Valentine legge il panico nei miei occhi e subito mi dice: «Ne t’inquiète pas, vas-y, rentre chez toi. Je vais trouver l’erreur. Il y a un Noctilien qui passe par rue Etienne Marcel, près d’ici ».

Mi dispiace lasciare il mio responsabile solo a terminare il quadro dei conti, ma qui rischio di dovermi fare la strada tutta a piedi. È la prima volta che mi capitata di dover ricorrere ai bus notturni e mi auguro che tutto fili liscio e soprattutto di arrivare a casa… prima o poi!

Dico prima o poi perché arrivata alla fermata alle 1 e 10 mi accorgo che ho ben una ventina di minuti di attesa prima che l’autobus passi. Non solo, mi occorrerà poi scendere a Châtelet e cambiare. Eppure, vi sembrerà strano, ma, nonostante tutto ciò, non mi sento nè triste, benchè sola alla fermata del bus nella notte del mio 27° compleanno, né preoccupata per i 200 euro che probabilmente mi saranno trattenuti dallo stipendio. Anzi, c’est bizzare: percepisco i miei occhi riflettere una luce gioiosa, le mie labbra sorridere e il cuore traboccare di felicità. Ed è così che nell’attesa, tutti i pensieri se ne vanno, apro il contenitore di alluminio dove ho conservato la torta al cioccolato e penso a come poter fare per mangiarla. Prenderla tra le mani è impossibile visto che per il caldo è già parecchio sciolta. Cucchiai con me non ne ho, unica soluzione utilizzare il coperchio della confezione come spatolina.

Non vi dico con che piacere mi gusto questa fetta di torta, tra un sorriso, uno sguardo al fondo della strada per sorvegliare l’eventuale arrivo del mezzo di trasporto pubblico, un pensiero ironico alla vita e all’uomo, che talvolta si scorda di come la felicità possa sbocciare più vera e autentica proprio negli imprevisti della vita, contro i quali l’abitudine ci porta di primo acchito sempre ad imprecare e a lamentarci. 

Termino la torta giusto in tempo. Salgo sull’autobus e dopo una decina di minuti eccomi di nuovo ferma a un’altra fermata per aspettare la coincidenza. Un signore sui cinquant’anni dal volto bruciato dal sole e solcato da rughe, canotta trasandata e camminata barcollante, mi si avvicina e, indicando il cartone della pizza che tengo in mano, con una voce stridula e sorriso sghembo motteggia: «uhmmm, … pizza!». Mi si affianca come se gli avessi effettivamente offerto  il pasto. Io invece lo guardo, stringo più forte il mio cartone, lo schivo e in italiano gli dico. «Eh no! Questa è mia!». Fortunatamente sono presenti anche altre persone e così non osa seguirmi. Perché, dovete sapere che oltre alle due torte guadagnate a fronte di 200 euro persi, a fine serata era rimasta pure una mezza pizza farcita con stracciatella pugliese, salsa al tartufo, pomodorini e rucola. E poiché non sapevo esattamente quanto tempo sarebbe durato il mio viaggio di ritorno à la maison, ho ben pensato di fare scorta! 

Eccomi così salire sul secondo bus noctilien e finalmente aprire la serratura della porta d’ingresso del mio appartamento: 3 e 05. Beh, che dire? Joyeux anniversaire Eleonora! Ora non ti resta che coricarti e attendere domani mattina quando il tuo cellulare sarà intasato da messaggi, i tuoi genitori vorranno chiamarti a tutti i costi per augurati “Buon compleanno!” a voce, mentre tu sarai di corsa: i tuoi amici ti stanno attendendo lungo la Senna per trinquer à ton anniversaire!

Eleonora Filippi©

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *