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DIARIO DI UNA PRIMAVERA – 7

07/04/2020: bisogno di gioventù

Oggi è arrivato il pacco dall’Italia con la colomba artigianale alle gocce di cioccolato per una Pasqua dai sapori di casa. Ma non mi ha dato gioia. Da qualche giorno vivo nell’inquietudine: sono molto preoccupata per Juliette. Lunedì abbiamo chiamato il medico che le ha trovato la pressione alta (lei deve fare attenzione, ha già fatto un infarto una decina di mesi fa) e le ha ordinato altri medicinali. Ma la situazione non sembra migliorare.

Non è facile vivere costantemente a contatto con una persona anziana e accompagnarla nel l’ultimo tratto del cammino della sua vita.

Prima del confinamento avevo almeno le mie parentesi (scuola, lavoro) per ricaricarmi, vedere gente, vivere la gioventù. Ora l’energia che la preoccupazione continua per il suo stato di salute mi assorbe non ha alcun distributore esterno al quale potersi ricaricare. Sono al limite anche io.

Raggiungo Juliette in salone, mi siedo accanto a lei e cerco di incoraggiarla a mangiare. Spesso tossisce, a volte deve alzarsi per sputare. Mangia molto lentamente e con sofferenza. Mi sento impotente. È frustrante. Un misto di triste tenerezza mi morde e il cuore e lo stomaco.

E nemmeno il ranuncolo donatomi questo pomeriggio da una signora che stava rifornendo la sua floricoltura di fiori freschi mi ha dato gioia. Mi ha strappato sì un debole sorriso e un battito riconoscente, ma nulla in più, nessun emozioni positiva duratura.

12/04/2020: Pasqua confinata con l’agneau du “Colibrì”

La mia giornata di Pasqua è stata dedicata al servizio di due nonnine di 90 e 95 anni. Monica la vicina e amica di Juliette di 5 anni più giovane che abita al quarto piano ci ha infatti invitato a pranzo da lei.

Meno male che il pasto era solo da riscaldare! Sia Monica che Juliette sono infatti abbonate all’associazione “Colibrì” che si occupa della consegna dei pasti a domicilio per le persone anziane. Ma mamma mia, è stata comunque dura!

Ognuna voleva riscaldare la carne a modo suo. Juliette chiedeva a Monica una grande teglia in ceramica da poter mettere in forno e l’altra le dava un piatto. Juliette le domandava un cucchiaio e Monica mi guardava spaesata. Monica è sorda e lenta nei movimenti. Juliette, che fatica a reggersi in piedi nonostante il bastone, voleva a tutti i costi essere lei a portare in tavolo il vassoio con gli antipasti.

In poche parole, da invitata mi sono presto ritrovata ai fornelli a sorvegliare la carne, a fare servizio in tavola, a servire il vino nei bicchieri. Insomma, una dama di compagnia un po’ badante, un po’ cameriera e pure un po’ centralino!

Il figlio di Monica (mai incontrato prima e di cui non sapevo nulla) mi aveva infatti contatto qualche giorno prima per chiedermi il contatto whatsapp per poter chiamare sua madre durante il pranzo pasquale e mostrarle così la sua immensa casa in campagna. Una mezz’ora buona di immagini che testimoniano un benessere e una ricchezza che mai raggiungerò. Lui è designer e lavora per delle marche di lusso.

Ma non possiamo trattenerci troppo a lungo. Fino a ieri Juliette era veramente molto debole e anche se oggi va un po’ meglio non deve assolutamente affaticarsi.

Bene, le 19 sono arrivate, ora posso uscire a correre. Ne ho asssssssssoluto bisogno!!! 

17/04/2020: Colazione, che tortura!

La colazione, che tortura!

Da qualche settimana ho perso il gusto per questa coccola mattutina che ho sempre adorato più del pranzo, più dello spuntino, più della cena. Ecco, forse in estate le fa concorrenza il piacere dell’aperitivo;)

Da qualche settimana non so mai cosa mangiare e non riconosco le mie voglie: dolce o salato? Caffè o the? colazione salutare o burrosa? Yogurt e avena o pane e burro? Biscotti integrali o croissant?

Alle 7 e 20 sono sveglia e sogno una baguette fragrante ancora calda su cui spalmare il tenero burro biologico dal sapore delicato che si fonde al solo contatto con le labbra. Seguo l’istinto della voglia animale. Mi vesto con la prima maglia presentabile che trovo nell’armadio, compilo in velocità un’attestazione de déplacement  e corro a cercare il pane alla mia boulangerie preferita.

«Bonjour! Une demiune baguette de tradition bien cuite s’il vous plaît!». Il pane è appena stato sfornato e il profumo che emana già risveglia le pupille gustative del mio palato.

La mia colazione di oggi sarà dunque: tartina al burro e the verde al gelsomino.

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