Filosofia che vive

Tra sogno e realtà: il giardino delle attese

«Bisogna calare i sogni nella realtà, se no a troppo sognare si rischia di farsi male».

Quante volte sogniamo di ottenere il buon lavoro, di raggiungere il successo, di incontrare la persona giusta, di diventare dei bravi genitori, di investire in una casa per i nostri figli. 

«Creiamo la vita come la immaginiamo», mi disse un giorno un coach. Vero. Sognare è importante perché permette al nostro immaginario di intervenire indirettamente sulla nostra vita. Allo stesso tempo può fare anche molto male. 

Non tanto perché nella vita reale vi sono parametri che non possiamo controllare, quanto perché il reale prevede l’interazione con altre persone le cui azioni, pensieri, emozioni ci sono totalmente celate.

I sogni di realizzazione personale che dipendono da noi, dalle nostre decisioni e dalle nostre azioni, possono trovare un loro riscontro nella realtà. Grazie all’impegno, alla determinazione, alle persone giuste, il sogno è nelle nostre mani. Ma con la consapevolezza che le circostanze della vita potrebbero obbligare ad abbassarne il livello.

«Con i sogni punta in alto, che poi tanto ci pensa la vita ad abbassare l’asticella del realizzabile», mi incoraggiò un giorno un amico. 

Quando ci innamoriamo follemente di qualcuno invece creiamo storie (almeno a noi donne succede) che nella maggioranza dei casi non si realizzano mai.

I sogni non sono racconti Disney che terminano sempre con un lieto fine. I sogni a due possono fare molto male. La Principessa sogna l’arrivo del Principe ma il Principe può cambiare idea e non inviare nessun messaggio di spiegazione.

I sogni fanno male soprattutto quando, intersecando il reale, creano il giardino delle aspettative e delle attese. Boccioli la cui fioritura non dipende da noi ma dalla relazione con l’altro, dal nostro partner. «Se sono rose, fioriranno» mi ripete spesso mia madre. Altrimenti rimarranno le ferite delle spine.

La teoria degli insiemi: tra Realtà e Sogno. Bozza su carta

Spesso attendiamo la realizzazione di un sogno che non ha fondamenta reali in quanto la sua trasposizione perfetta nella vita quotidiana è impossibile poiché esclude l’imprevedibilità dell’azione dell’altro.

Rimarremo dunque delusi, perché rare sono quelle volte dove il Principe/la Principessa si comporta esattamente come il nostro storyboard Disney aveva preventivato.

Ma allora come realizzare un sogno a due senza rimanere prigionieri del giardino delle aspettative da cui se ne esce necessariamente feriti?

Calando il sogno nel reale, come si fa con un’ancora che vincola l’imbarcazione al fondo marino. “Dare un fondo al sogno” significa saperlo poggiare su una base concreta, solida, fattibile. Gli elementi “da favola” saranno anestetizzati, il finale rimarrà aperto senza alcuna aspettativa all’orizzonte. Sarà la vita reale a scrivere le ultima battute. 

Eleonora Filippi©

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